La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza (n. 29427/2023) riguardante le sanzioni applicate ai condomini e all’amministratore condominiale per la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti.
La sentenza è stata emessa in seguito a un ricorso presentato contro la sentenza n. 4711/2020 del Tribunale civile di Roma che confermava le sanzioni amministrative applicate ai condomini e all’amministratore per la violazione delle norme del Regolamento comunale sulla gestione dei rifiuti urbani. Nel ricorso, veniva contestato l’obbligo di custodia dei contenitori condominiali per i rifiuti e il fatto che la sanzione fosse basata su una responsabilità oggettiva impropria.
La Corte ha sottolineato che solo una legge di rango primario può introdurre e disciplinare sanzioni amministrative e che il Regolamento comunale ha indebitamente derogato alla riserva di legge.
Pertanto, la Corte ha stabilito che l’atto sanzionatorio non è coperto da una base legislativa, annullando le sanzioni.
Inoltre, ha dichiarato che l’amministratore condominiale non è responsabile solidalmente con i condomini per la violazione del regolamento comunale riguardante il conferimento irregolare dei rifiuti nei contenitori della raccolta differenziata situati in spazi di proprietà condominiale, essendo responsabile solo della gestione delle parti comuni dell’edificio.
Dal n. 11/2023 La Gazzetta della Capitale