In dirittura di arrivo una sanatoria o condono di piccole difformità?

Approvato il DL 69 per regolarizzare piccoli abusi o errori strutturali

Il nuovo condono 2024, anche se non annunciato come tale dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), riguarderebbe circa l’80% del patrimonio immobiliare italiano (stime provenienti da uno studio effettuato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri) e l’obiettivo è quello di regolarizzare piccole difformità o irregolarità strutturali, come quelle formali o ‘interne’.
Infatti è stato approvato il 29 maggio il DL 69 denominato Salva-Casa. Ma qual è l’ambito di applicazione?

1) Difformità di natura formale, legate alle incertezze interpretative della disciplina vigente;
2) difformità edilizie “interne”, riguardanti singole unità immobiliari, a cui i proprietari hanno apportato lievi modifiche (ad esempio soppalchi o spostamento tramezzi ecc.);
3) difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi a causa della disciplina della “doppia conformità” che non consente di conseguire il permesso o la segnalazione in sanatoria per moltissimi interventi, risalenti nel tempo;
4) permettere i cambi di destinazione d’uso degli immobili tra categorie omogenee.

I motivi alla base del nuovo condono edilizio evidenziati dal Mit
Tutela dei piccoli proprietari immobiliari “che in molti casi attendono da decenni la regolarizzazione delle loro posizioni e che non riescono, spesso, a ristrutturare o vendere la propria casa”;
Diminuzione del lavoro degli uffici tecnici comunali, spesso sommersi dalle richieste di sanatorie. Procedure amministrative per garantire ai cittadini risposte certe in tempi certi.
Difformità di natura formale, difformità interne, difformità consentite dalla disciplina edilizia all’epoca della loro realizzazione ma oggi non sanabili, con l’introduzione della “conformità edilizia rispetto all’epoca dell’abuso”.
Legittimare fabbricati realizzati in difformità dal titolo edilizio per i quali è stata rilasciata l’agibilità da parte dei Comuni, con una modifica delle tolleranze relative alle superfici degli immobili.
Prospettiva di una legge delega con revisione del Testo Unico Edilizia (DPR 380/2001) e un nuovo Piano casa (vedi in ultima pagina le due Proposte di Legge regionali in esame alla Regione Lazio, la 85 e la 156 relative a un nuovo tipo di condono allargando le maglie della Rigenerazione urbana e un Nuovo Piano Casa da rendere strutturale).

Gerardo Teta
Da La Gazzetta della Capitale n. 4-5-6/2024