720 i nuovi deputati del Parlamento Europeo con le Elezioni del 6/9 giugno

Si riuscirà a fare dell’Europa dei 27 Stati litigiosi a farne una sola Nazione per affrontare i problemi dell’Ambiente, dell’Economia, allontanando con la diplomazia lo spettro della guerra totale?

Per comprendere gli obiettivi a cui l’Europa può aspirare per debellare la recrudescenza bellica in atto dal 2022 tra Russia e Ucraina, vediamo un po’ di storia di come e perché è nata l’Unione, dopo la seconda guerra mondiale. Dapprima formata da 6 Stati fondatori, diventati 28 e, dopo l’uscita del Regno Unito nel 2020, oggi 27 (ampiamente descritti nel numero di gennaio de La Gazzetta ndr) con 720 deputati del nuovo Parlamento Europeo scaturito dalle elezioni del 6/9 giugno. Per evitare isolamento dal resto del mondo, l’Europa, nel 1951, con il Trattato di Parigi, partorisce la CECA – Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio; passano pochi anni e nel 1955 a Messina, soprattutto per migliorare l’espansione economica, viene creata l’unificazione doganale meglio nota come MEC (Mercato Comune Europeo); mentre nel 1957, a Roma, i sei Paesi fondatori – Italia, Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi firmano il Trattato che istituisce la CEE – Comunità Economica Europea. Il Trattato sull’Unione Europea, firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 ed entrato in vigore il 1° novembre 1993, ha cambiato la denominazione della Comunità Economica Europea in Comunità Europea e con l’aggiunta di nuove forme di cooperazione tra gli stati membri è diventata Unione Europea.
I trattati istitutivi sono stati modificati più volte, ad esempio in occasione dell’entrata di nuovi Stati membri nel 1973, Danimarca, Irlanda e Regno Unito (uscito nel 2020), nel 1981, Grecia, nel 1986, Spagna e Portogallo, nel 1995, Austria, Finlandia, Svezia, 2004, Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria, 2007, Bulgaria e Romania e infine nel 2013, Croazia. Il Trattato, cosiddetto di fusione, firmato a Bruxelles l’8 aprile 1965 e in vigore dal 1° luglio 1967, ha istituito un Consiglio unico e una Commissione unica delle allora tre Comunità europee. L’Atto Unico Europeo (AUE), firmato il 28 febbraio 1986 a Lussemburgo e all’Aia ed entrato in vigore il 1° luglio 1987, ha disposto gli adattamenti richiesti percompletareilmercato interno. Il Trattato di Amsterdam, firmato il 2 ottobre 1997 ed entrato in vigore il 1° maggio 1999, ha emendato i trattati UE e CE e ha introdotto un sistema di numerazione per gli articoli del trattato UE (precedentemente designati con delle lettere).
Il Trattato di Nizza, del 26 febbraio 2001, entrato in vigore il 1° febbraio 2003, ha ulteriormente modificato i trattati UE e CE apportando cambiamentia livello del funzionamento delle istituzioni dell’UE e introducendo come regola generale, al posto del voto all’unanimità, il voto a maggioranza qualificata per molti settori del processo decisionale dell’UE. Nel 2020 il Regno Unito è uscito dalla UE. La bandiera dell’UE, con 12 stelle, rappresenta non solo il simbolo dell’Unione Europea ma anche quello dell’Unità, Solidarietà e Identità. Dopo le elezioni del 6/9 giugno 2024 i membri del Parlamento europeo sono passati da 705 a 720 (76 dell’Italia, vedi grafico).

Gerardo Teta
Da La Gazzetta della Capitale n. 4-5-6/2024